lunedì 3 dicembre 2012

Sharp Design Contest


The table-lamp Cube Lamp is an object balanced between formal rigor and irony, where the simple form of the cube hides its actual increased complexity.
The lamp is formed from a black polycarbonate base and a series of small plates of plexiglass (or glass), fixed each others, which form a real lens, capable of special lighting effects. Total size is about 30 cm per side.
The various plates have holes of different diameter with serigraphed inner edges; their overlapping gives the illusion of the presence of an internal bulb.
This creates a contrast between a modern lighting system (LED) and traditional one (the bulb).
Another contrast is given by the rigidity of stereometric form of the cube and the delicacy and lightness of the illuminated material, in its inside and edges.
To give more lightness, the sheaths of power cables and switch are transparent, leaving the internal wiring visible.
Also the switch in a traditional form is not what it appens: a small LED will be placed inside it. It also works by touch-sensitive system: as you slide your finger on its surface, the lamp increases its intensity.
An interesting tipe of Cube Lamp is an RGB model. In this case the touch-switch may adjust the color of the light, given in its inner compartment may find place more than one LED.
La lampada da tavolo Cube Lamp è un oggetto in bilico tra rigore formale e ironia, dove la semplice forma del cubo nasconde una sua effettiva maggiore complessità.
La lampada è formata da una base in policarbonato nero e da una serie di piccole lastre di plexiglass (o vetro), fissate tra di loro, che costituiscono una vera e propria lente, capace di particolari effetti luminosi, con una dimensione di circa 30 cm per lato.
Le varie lastre presentano fori di diametro diverso con il bordo interno serigrafato; la loro sovrapposizione dà l'illusione della presenza della lampadina interna.
Si crea così, la contrapposizione tra un sistema di illuminazione contemporaneo (il LED) con quello tradizionale (la lampadina).
Un altro contrasto è dato dalla rigidità della forma stereometrica del cubo con la delicatezza e leggerezza del materiale illuminato, si all'interno, sia sul suo bordo.
Per dare maggiore leggerezza, le guaine dei cavi di alimentazione e dell'interruttore sono trasparenti, lasciando visibili i cavi elettrici interni.
Anche l'interruttore di forma tradizionale non è quello che sembra: al suo interno sarà posizionato un piccolo LED, inoltre il suo funzionamento è a sfioramento, mano mano che si fa scorrere il dito sulla sua superficie, la lampada aumenta la sua intensità luminosa.
Una variante interessante di Cube Lamp è quella RGB. In questo caso l'interruttore a sfioramento potrebbe regolare il colore della luce dato che nel vano interno potrebbero trovare posto più di un LED.

domenica 30 settembre 2012

ArchiNature, a biomimicry approach


In the design of anti-flood home, I chose to follow the many guidelines that Nature gives us constantly. Here are the various points in the image of this post: 

1. Mushroom: In nature when you think "umbrella" the first thing that comes to your mind are mushrooms, with their spectacular structure and chromatic variations. 2. Termite hole : Termites are amazing builders, in an habitat where rain is very usual, they make their "houses" with a special roof that avoids water from entering their home. 3. Acacia Tortilis: The way these trees have their branches allows a better leaf exposure to sun and ventilation so that the heat in excess can be dissipated. 4. Sean-Urchin: Their exoskeleton form guaranties a great resistance, it presents a radial structure with grooving tooth symmetric sectors. 5. Jellyfish: the dome-like structure is one the most common in nature, jellyfish are a perfect example of it. Their "umbrella" allows them to move. 6. Dome: To make the roof of large spaces, Man has always used nature has a model to follow. The great Dome of the Pantheon presents a radial strengthening structure which allows to have a relatively thin section. 7. Flamingo: Evolution progress has taken this bird in order to keep itself safe from predators to develop long legs, so that it can move in deep waters. 8. Seaturtle: a sea turtle's shell is probably one of the clearest representations of nature's concept of protection throw a shield.
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ArchiNatura, un approccio biomimetico

Nel progetto della casa anti-alluvione, ho scelto di seguire le numerose linee guida che la Natura ci fornisce in abbondanza nelle sue manifestazioni.
Di seguito i vari punti illustrati nell'immagine di questo post:

1. Funghi: il primo pensiero di struttura ad "ombrello" in natura, corre ai funghi e alle loro spettacolari variazioni strutturali e cromatiche. 2. Termitaio: le termiti sono dei formidabili insetti costruttori; in zone soggette a grandi piogge, dotano il loro nido di una particolare copertura che allontana l'acqua. 3. Alberi: la loro caratteristica forma garantisce la massima esposizione alla luce solare e la disposizione della struttura dei rami, una ottima circolazione dell'aria e dissipazione del calore in eccesso. 4. Ricci di mare: la forma del loro esocheletro garantisce una grande resistenza; presentano una struttura radiale con settori simmetrici ad incastri dentellati. 5. Meduse: la forma a cupola è molto diffusa in natura; le meduse ne sono un esempio. L'ombrello di cui sono fatte, permette loro di spostarsi in mare . 6. Cupole: Per la copertura di grandi spazi, l'uomo ha sempre fatto riferimento alla natura e ai suoi esempi. La grande cupola del Pantheon, presenta una struttura radiale di irrigidimento che le permette di avere una sezione relativamente sottile. 7. Fenicottero: Il processo evolutivo ha portato questo uccello a sviluppare la lunghezza dei propri arti inferiori in modo da potersi muovere agevolmente in acque alte, al riparo dai predatori. 8. Tartaruga marina: il suo carapace è forse una delle più chiare rappresentazioni in natura di difesa grazie ad una forma "a scudo".
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domenica 23 settembre 2012

Copertura Logaritmica

Logarithmic Shelter

Esistono, in Natura, precise leggi secondo le quali gli organismi si organizzano e si
moltiplicano. La sequenza numerica scoperta dal matematico italiano Leonardo
Fibonacci è probabilmente la più importante.
In questa serie di numeri (1,1,2,3,5,8,13….) ogni valore è la somma dei due
precedenti. Il rapporto reciproco dà luogo a Phi (1,618), sulla cui base è costruita
la sezione aurea.
Le piante, gli animali, i cristalli, i fenomeni naturali, perfino le galassie e il
corpo umano rispettano questa Legge Universale. Seguendola e comprendendola saremo in
grado di concepire oggetti sempre più coerenti e in grado di utilizzare risorse e
materiali in quantità minime.
Questa copertura è costruita grazie a questo principio, partendo da una singola
spirale logaritmica ripetuta e invertita.

Logaritmical Shelter
There are, in Nature, precise laws according to which organisms are organized and
multiplicated. The numerical sequence discovered by the Italian mathematician
Leonardo Fibonacci is probably the most important.
In this series of numbers (1,1,2,3,5,8,13 ....) each value is the sum of the previous
two. The mutual relationship gives rise to the number called Phi (1.618), on which
golden section is based.
Plants, animals, crystals, natural phenomena, even the galaxies and the human body
meet this Universal Law. Following it and understanding it will be able to conceive
objects more consistent and able to use resources and materials in small quantities.
This shelter is built with this principle, starting from a single logarithmic spiral
repeated and reversed.







venerdì 21 settembre 2012

Architettura e Sci-Fi



Continua la ricerca dei luoghi caratteristici nei quali sono stati girati  film di fantascienza più o meno famosi.
Di seguito una sintesi di alcune location nella città di Berlino per il film Aeon Flux.


The research for characteristic places in which were filmed science fiction movie more or less famous, is goin on.
Below a summary of some location in the city of Berlin for the movie Aeon Flux.



Aeon Flux
Bauhaus Archive, Museum for Design
BUGA Park, Biosphere
Haus der Kulturen der Welt
Krematorium Baumschulenweg
Langhansbau, Anatomisches Theater
Mexican Embassy 
Sans Souci Palace and Park 
Xierheim, Animal Shelter
Velodrom 
Wasserwerk
Wind Tunnel

Sono gradite le vostre segnalazioni e suggerimenti.

Nella foto "Aeon Flux" Windkanal, Wind Tunnel, 1932, Berlino.

giovedì 20 settembre 2012

Chiude la Galleria Civico 69, Firenze


Dopo anni di lotte e di sacrifici, la Galleria Civico 69 chiude quelle porte che erano state, fin dal primo momento, spalancate all'arte e ai giovani artisti sconosciuti.
Purtroppo muore anche quell'atteggiamento raro, nel mondo dell'arte, di dare spazio a chi un nome ancora non ce l'ha e lotta alla ricerca di notorietà e riscatto.
Non spetta a me giudicare i motivi di questa decisione, anche perché la proprietaria Daniela Falzone, lo spiega in un annuncio su Facebook:

"Ebbene, devo fare un triste annuncio..
Il Civico69 CHIUDE. 
La decisione e' stata sofferta perche' diciamolo, il nostro lavoro e' un po' la nostra vita, e la galleria era diventata un po' la nostra casa. Purtroppo ci siamo resi conto che era una cosa piu' grande di noi, con tante potenzialita' che per mancanza di tempo, esperienza, pazienza, non siamo riusciti a sfruttare. Tutto cio' non per raccontarvi la storia della mia vita ma solo per dire davvero GRAZIE a tutti coloro che hanno creduto in questo progetto in cui abbiamo messo direi un pezzetto di cuore. Sarebbero tanti i nomi da fare, sicuramente troppi, quindi mi limitero' qui a citare il nostro fantastico architetto, Marco Sorito, che ha progettato la galleria piu' bella di Firenze, (diciamolo ;) Stefano Lapi, il grande Gil, Francesca Tognaccini, che e' stata una grande assistente e diventera' una grande fotografa, Alberto Sarrantonio, che grande fotografo gia' lo e' ed e' stato un piacevole compagno nel lavoro, e anche se non c'e' piu' Roberto Masi, uno dei pochi artisti che ho conosciuto che non voleva farsi chiamare Maestro e che mi ha dato tanti consigli per navigare in questo complicato mare che e' il mercato dell'arte contemporanea. Insomma, grazie a tutti coloro che, almeno per un po', ci hanno voluto bene e ci hanno spinto a continuare in questa avventura. Qui si chiudono i giochi, almeno per noi. Se qualcuno volesse prendere i nostro posto e far continuare questo progetto, beh, ci scriva!" vai al link

Il mio contributo, un pò nostalgico (devo ammetterlo), sta nel ripercorrere le varie fasi di costruzione di questa galleria, che per me ha rappresentato una vera icona nel panorama statico della città di Firenze.
Voglio perciò mostrarvi alcune foto di cantiere che nessuno ha mai visto e che raccontano il duro lavoro di molte persone, affinché il Civico 69 potesse nascere.

La gestazione è stata estremamente lunga e dolorosa e non sempre le persone coinvolte hanno dimostrato capacità e volontà adeguate, ma fortunatamente la presenza di altre è stata di grande aiuto sia fisico che morale.

Approfitto di questa occasione per ringraziare Luciana Masiero che, oltre ad essere un bravissimo architetto è anche una cara amica, Piernicola Martelli che, tra alti e bassi ha dato un contributo estremamente prezioso, Daniela Falzone e Marco Morelli, i committenti che ogni architetto vorrebbe avere, e tutti coloro che, con coscienza e responsabilità hanno lavorato alla realizzazione di questo spazio, seppur effimero a Firenze.